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Post n°1912 pubblicato il 22 Aprile 2024 da Vince198
Nella notte entreremo (Neruda, da “Los versos del Capitàn”, 1952) .. Siamo da qualche settimana in primavera, una primavera come le altre, un po’ in sordina, con il tempo che cambia, il più delle volte senza darne preavviso. Verrebbe da dire che non esistono più, o quasi, le mezze stagioni quali sono sempre state primavera ed autunno, per me le più belle con una mia leggera preferenza per la primavera. Quest’ultima ridotta nella sua fragilità naturale a poche settimane che diano lustro a questa splendida stagione. Amo veramente tanto questi versi del poeta di Parral (Cile), perché in essa si individuano tre elementi essenziali, spesso evidenziati in altri componimenti nerudiani: la notte, la coppia, la primavera. Resto sul serio affascinato da quest’ultima espressione, una sfumatura immensa di colori e di sensazioni non descrivibili con semplicità, anche perché Neruda in un certo senso identifica il melo con un universo di stelle luccicanti in una notte di perenne passione. La chiusa, “il corpo chiaro della primavera” è il suggello d’amore di chi si ama, nel momento in cui si manifesta e rende la vita completamente differente da prima. In un attimo c’è uno stravolgimento di una realtà improntata alla quotidianità, alla ripetitività di gesti che avviene quasi in “automatico” e subentra - spesso essendo inizialmente inconsapevoli – uno stato di grazia interiore difficile da esternare, solo da vivere intensamente, profondamente con la persona del cuore. Con l’anima in fiamme che consuma lentamente una passione insaziabile e di infinita grandezza.
Così sei tu per me… |
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Per noi esseri "normali" è già tanto che certi dipinti costruiti con parole, immagini, allegorie da queste persone fuori dal comune, riescano a realizzare nella nostra immaginazione situazioni, eventi, approcci, unioni di anime che gratificano immensamente entrambi gli attori.
Adesso qui piove eppure, nel leggere nuovamente questi versi, non posso fare a meno di navigare insieme a lei, nella sua bocca bruciante, il suo sguardo di stelle brulicanti che illuminano la mia anima, nel mondo dei sentimenti più belli, gratificanti.
Grazie per questo bel commento, trascorri una serena serata.
Non conoscevo questa poesia, sicuramente non mi è mai capitato di leggerla in giro.
La considero "densa" di emozioni.
Quel ramo fiorito del melo che lui descrive come una cascata di stelle odorose di chi fantastica e sogna e come la creta modella la forma di quel desiderio.
Nella notte una coppia di due persone innamorate porteranno con se quelle stelle rubate. Bella!!
Con un buongiorno ti lascio un caro abbraccio.
A mio modesto parere è la più bella raccolta di poesie del poeta cileno, meglio di altre fra cui i cento sonetti d'amore (1959).
Assomiglia a un viaggio "immaginato" che Neruda intraprende con intensa passione e, senza scadere nel cattivo gusto, è "imperniato" anche sull'aspetto fisico della donna amata.
Sicchè ogni parte del corpo corrisponde a una precisa emozione dell'anima: il morbido girovita dell’amante rappresenta la fecondità, i piedi sono il mezzo che li ha fatti incontrare, gli occhi sono la metafora dell’animo rassicurante della donna amata, le mani - la descrizione - la tipica sensualità femminile, così come il seno, inteso in senso maggiormente erotico. E altri riferimenti sempre per Matilde Urrutia, cantante cilena incontrata per la prima volta da Neruda nel 1946 e di cui s'innamorò perdutamente.
Sicuramente ricorderai le splendide dolcissime "Bella" o "Se tu mi dimentichi" giusto per citarne alcune della medesima raccolta: il solo leggerle rende il sangue sempre più denso dei migliori sentimenti...
«Nella notte una coppia di due persone innamorate porteranno con se quelle stelle rubate.»
Hai esternato, in queste poche e misurate parole, il senso più profondo ed appagante di questi versi, quel che entra facilmente nell'anima di chi si ama, riamato.
A te un abbraccio e un dolce bacio per un sereno proseguimento di giornata.