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Good kill

Post n°1576 pubblicato il 17 Gennaio 2018 da Vince198


Good Kill





Ho visto questo film (del 2015, basato su una storia vera, quella del protagonista) alcune sere fa: è storia del Maggiore Tommy Egan, un pilota di caccia con una lunga esperienza sul campo in Afghanistan e Iraq. La precisione, l’attenzione ma anche la paura e l'adrenalina caratterizzano le giornate dell'uomo che, ad un certo punto, si trova costretto a cambiare sue abitudini.
Dagli aerei e dai cieli oltreoceano, Tommy finisce per lavorare dentro un comodo shelter climatizzato a pochi km di distanza dalla sua casa e dalla sua famiglia a Las Vegas ossia, usando sofisitcate attrezzature, guidare aeromobili a pilotaggio remoto (anche a 15mila km di distanza), più comunemente noti come droni: ad es. il
predator .
E - suo malgrado - generare scene, fra cui uccisioni di sospetti fondamentalisti, poco edificanti e ordinate dalla Cia.
Un certo giorno, al culmine della depressione che lo angustiava da tempo, mentre l’unità operativa era in attesa di ordini da “Langley” (sede della Cia nello stato della Virginia), ai militari di turno, fra cui il maggiore, è accaduto inconsapevolmente di assistere e più di una volta a scene non di guerra ma inusuali, alquanto stomachevoli: un talebano, con a tracolla il suo Ak 47 (Kalashnikov), entra in un cortile dove c’è una donna intenta a stendere i panni, la prende per un braccio, la strattona, la picchia pesantemente e la violenta.
Questo sconcio si ripete - agli occhi della squadra americana - più volte senza che la donna possa opporsi.
Nessuna chance di difesa: subire e botte, botte, botte..
Alla fine l’ufficiale americano, sempre più in crisi con se stesso e con la famiglia, prima di mollare quell’incarico, si chiude nello shelter, aziona i comandi, aggancia con il laser l’obbiettivo, inquadra il talebano che stava andando nuovamente dalla donna per soddisfare i propri desideri sessuali, gli spara un missile tramite un predator e praticamente lo disintegra. 
Ecco, tenuto conto del fatto che sono cattolico, che a questa religione credo fermamente, la violenza intesa in qualsiasi senso non fa assolutamente parte della mia natura se non come extrema ratio in alcuni casi ben definiti e per difesa della propria vita.
Così come non approvo quel genere di attacchi definiti preventivi: questo modo di agire, oltre che mettere tutti allo stesso livello (attaccanti ed attraccati), genera sempre una reazione che molte volte fa male, molto male.
Oltre che riempire le tasche di milioni di dollari sia banche che di lobby delle armi, oltre certa politica che non va tanto per il sottile.
Però in quel caso lo ammetto: mi son lasciato andare, non tanto per il talebano (poteva essere chiunque altro, sia chiaro: non faccio alcuna differenza di colore della pelle, di etnia etc.) quanto per l’atto miserevole dallo stesso compiuto.
Ho esagerato? Probabilmente si, anzi senza il probabilmente: se volete vedere il tizio "disintegrato" guardate
QUI
,  dopo un’ora e tredici minuti circa dall'inizio del film.
Scusate, un po’ mi rimorde la coscienza - dare la morte in quel modo è altrettanto barbaro - tuttavia spero che il Padreterno in cui credo sia comprensivo verso me che mi son lasciato andare.
La fallibilità umana è un dato di fatto inoppugnabile, compresa la mia naturalmente, però certi gesti – fra cui quello di cui sopra  contro le donne – non li sopporto, proprio non ce la faccio. Così come non mi piace che proprio negli Usa vi sia questa campagna di moralità che, a ben ricordare, fa venire in mente certo puritanesimo di facciata, del tutto retrivo.


 
 
 
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Un blog di: Vince198
Data di creazione: 21/07/2006
 

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