Altromondo17

Parrebbe avere un lieve senso di irrealtà, ma parrebbe. Lieve. Ma anche no :-). Poi però rimane sempre da capire cosa è vero e cosa no e qui si potrebbe pure divagare non poco. Comunque se è ancora vero che il Ka è legato anche alla creatività, allora siamo a Kavallo.

Perché ho la sensazione che a te non si riesca a nascondere nulla?:) La perspicacia, come nel tuo caso, potrebbe aiutare nell'interpretazione dell'irrealtà, traducendola al fine di ricostruire il messaggio reale che vorrebbe trasmettere, eppure a volte non basta.
Altre volte, invece, la traduzione non inKanta...

Kavolo..... trasformare l'irreale in reale è qualcosa che non sono ancora riuscito a fare (al 100% :-) )

Dipende dal grado d'interesse. Ekkekavolo!

Scriverti è un modo per toccarti da lontano, per farti arrivare la brezza di una carezza sugli occhi e fra le mani.(Massimo Bisotti ). una deliziosa serata Cara Gabriella .ed un sereno e dolce fine settimana. un caro saluto con affetto.Nunzio..Clicca

Condivido la peculiarità della scrittura espressa nel pensiero di Bisotti e ti ringrazio per il gradito augurio che ricambio per la giornata di oggi, affinché possa essere piacevole e piena di amorevoli momenti...

proiezioni di una Interiorita entrano nei circuiti della comuni cauzione mani cercano altre mani nel rimescolio della parola scritta che accarezza la rena della mente.Potrebbero essere ambiguità per alcuni ,divertimenti di un cazzeggiare narcisistico ma per altri un dialogo impossibile da intrattenere nel reale,dove la mistificazione è continua dove la dissimulazione è l'abito che si indossa per apparire come gli altri si aspettano di vedere.In un continuo ingannarsi nel perpetuarsi della ring ncia ad essere quel che si è. Pier

Strani meccanismi, quelli che tu stesso descrivi tanto efficacemente, attraverso i quali si finisce per mistificare sé stessi, attraverso gli altri: che non sono altro che proiezioni di ciò di cui si ha bisogno, pur nell'estremismo di certi atteggiamenti.
Perdersi è inevitabile così come ritrovarsi: nella realtà di un fenomeno irreale compreso come tale, e dal quale ci si discosta dopo averlo sfiorato.
Grazie Pier...

E qui in questo spazio nel frullio di bit che si intersecano parole e pensieri si riconoscono in un ritrovarsi di anime.Pier

Qui, come altrove, è possibile riconoscersi e trovarsi...Grazie Pier...

Hai descritto efficacemente ciò che accade quando i nostri sensi, tutti, si uniscono precipitosamente cercando una strada che possa condurci all'interpretazione di ciò che ci appare confuso, e al quale attribuiamo una valenza irreale, per quando indefinita ci appare.
Il lavoro di destrutturazione di quell'agglomerato è lungo e complesso: imparare a scindere, e a scinderci nelle peculiarità che ci appartengono, è però inevitabile se vogliamo cogliere obiettivamente quanto ci accade. E magari lasciare ad uno soltanto, di quei simbolici colori che abbiamo a nostra disposizione, di rappresentarlo così come ci apparirebbe, se fosse reale.
Grazie Gianfranco...