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Il mio incontro con l'arte.

 

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TRADIZIONI LETTERARIE

Post n°522 pubblicato il 03 Novembre 2015 da Alcestidgl2
 

 

 

 

TRADIZIONI SCRITTORIE DELLA LETTERATURA ARTISTICA

 

L’ARTE FIGURATIVA HA LE SUE RADICI SU SUOLO ELLENICO. Questa letteratura è fiorita negli ambienti artistici considera le cose da un punto di vista esteriore.

LETTERATURA PRODOTTA DA ARTISTI:

GLI SCRITTI DI APELLE E EUFRANORE con elementi falsi e leggendari

SCRITTI DI SENOCRATE E PASITELE con argomenti tecnici e qualche accenno a considerazioni storico - estetiche.

DEL RESTO QUESTO GENERE DI LETTERATURA CI FA PENSARE A GHIBERTI E A VASARI, le cui opere nascono in ambienti artistici dove regnava un’assidua pratica dell’arte.

ENCICLOPEDIA DI PLINIO

DIECI LIBRI DEL DE ARCHITECTURA DI VITRUVIO. Quest’opera tramanda al Medioevo i fondamenti estetico tecnici dell’Antichità. I teorici del ‘500 lo assunsero come una vera e propria Bibbia.

Tendenza dei Greci: letteratura che mostra fini tecnici ed estetici sotto l’influsso storico innato nei Greci.

LETTERATURA PROFANA

VI SONO NUMEROSI SCRITTI CHE CONSIDERANO L’ARGOMENTO ARTISTICO DAL PUNTO DI VISTA DELL’IMPRESSIONE E DERIVANO DAL GRUPPO DEL PUBBLICO DI AMATORI E OSSERVATORI.

Da qui si sviluppa un interesse particolare per la storia degli artisti che sfocerà più tardi negli aneddoti biografici.

LA NOVELLA, NELLA LETTERATURA TRECENTESCA, SI CONIUGHERA’ ALL’ANEDDOTO. Ad esempio IN FIRENZE, DOVE SI SVILUPPERA’ UNA VITA ARTISTICA RICCA, CI SARA’ UN’AMPIA PRODUZIONE DI BIOGRAFIE D’ARTISTA, NEL ‘400.  Verrà superata la dimensione cultuale della biografia d’artista medievale.

 Questa liason tra la novella e l’aneddoto letterari, servirà, nel ‘400 a pubblicizzare le opere d’arte e a sviluppare una sicura opinione artistica.

Un frutto di questa opinione artistica in fieri o già sviluppata è nell’opera del Villani dove  parla di un autoritratto di Giotto.

 Ritornando alla letteratura profana, nell’”historia altera” definita da Burckardt , per coniugare la vita dell’artista alla sua produzione, molto spesso discordanti, si fa uso  di storielle prese a prestito dalla favolistica greca oppure di bon mots adattati all’occasione.

Perciò certi aneddoti spesso erano ripercussioni epigrammatiche.

LA NATURALIS HISTORIA DI PLINIO è un trattato naturalistico in forma enciclopedica dove  si considera la natura in rapporto alla cultura umana e l’arte appare come illustrazione del naturale per mezzo dell’artificiale

Gli si deve il merito di averci tramandato un quadro dello sviluppo dell’arte antica.

Il Landino traduce Plinio in italiano con l’edizione del 1476.

LETTERATURA TOPOGRAFICA

 Si annuncia fin dall’età ellenistica.

I precursori Pasitele e Muciano, si conoscono attraverso Plinio.

LA GUIDA DI PAUSANIA DELLA GRECIA . In essa vi sono molte conoscenze ammassate, un forte interesse storico antiquario dei viaggiatori di età adrianea e una profonda radice nazionale nei luoghi sacri della Grecia come più tardi, nel Medioevo, saranno le chiese e i conventi.

La letteratura delle guide di Roma procede dai Mirabilia risalenti all’età imperiale, perpetuatisi nel IX secolo. Stampati nel XV secolo da tipografi tedeschi a Roma e continuati fino alla fine del ‘600.

Mirabilia (in italiano: "meraviglie", dal latino mirabilis, "meraviglia") è un genere della letteratura latina medievale facenti parte della letteratura periegetica e di viaggio. Erano l’equivalente delle moderne guide di viaggio, a beneficio di pellegrini e viaggiatori nel loro percorso.

Il termine compare nel titolo delle opere, accompagnato dal genitivo della città a cui si riferiscono.

I Mirabilia nonostante fossero guide per i cittadini, indicavano anche opere pagane, belle interessanti che attiravano molto di più il fruitore. Raccontavano storie fiabesche, leggendarie ricavate dalle opere reali: ad esempio la statua di Marc’Aurelio scambiato per Costantino e le statue dei Dioscuri di Montecavallo le cui firme vennero interpretati con i nomi dei personaggi ritratti.  (Mirabilia urbis Romae)

Possiamo trarre da questo genere letterario una grande somma di cognizioni storiche generali.  Della letteratura PERIEGETICA questo è un aspetto ma vi sono anche guide per i pellegrinaggi in luoghi di massima venerazione religiosa. Nella relazione del pellegrinaggio di SANT’ARCULFO dell’abate Adamnano (VIII), conosciamo lo stato degli edifici dopo il trionfo dell’Islam e piante schematiche. Primo tentativo d‘illustrazione archeologica. Con il libretto Opusculum de MIRABILIUS NOVAE ET VETERIS URBIS ROMAE del 1510  si porrà l’attenzione sui monumenti; Albertini farà una mappa dell’antica Roma con la tecnica a rilievo. Alla PERIEGETICA regolata dall’elemento favolistico, è legata la descrizione dei palazzi immaginari. L’idea di memoria è connessa con un’idea morale.

Anche il clero viene incontro all’interesse popolare con due scritti dei secoli XI e XII che riguardano la basilica vaticana e lateranense di Giovanni Diacono e Pietro Malleo.

ACCANTO AGLI ASPETTI TECNICO, STORICO E TOPOGRAFICO C’E LA LETTERATURA CHE APPARTIENE AI GIORNALISTI, POETI, RETORI CHE SI SERVE DELL’OPERA D’ARTE COME STIMOLO E PRETESTO A FAR MOSTRA DI BRIO, UMORISMO.

Vi sono le descrizioni di quadri e di statue di  Callistrato e Filostrato che sono in parentela con le scuole retoriche , fecondissimi vivai dell’estetica antica e presupposto per il tardo romanzo classico.  

TRATTATISTICA MEDIEVALE: GENERE LETTERARIO CHE CONSISTE NELLA TRASMISSIONE DI UN SAPERE FATTO DI REGOLE che vengono trasmesse di generazione in generazione, immutabili.  C’è un’idea corale di proporre una dimensione etica del fare. Il Medioevo non conosce il concetto d’arte, l’essenza interiore dell’arte. Essa rimane subordinata al concetto di texne proposto dall’antichità per ragioni sociali, esteriori e non interiori.

La TRATTATISTICA TECNICA è scritta da artefici. L’idea di artigianato la pervade. MANCA UNA TEORIA DELL’IMMAGINE E L’ARTISTA VIENE GIUDICATO IN BASE AL SUO LAVORO. (Schedula de coloribus di Eraclio , opere di Teofilo, Libri dei pittori del monte Athos, libro d’arte di Cennino Cennini)

TITULA : nel Medioevo parole ed immagini sono strettamente congiunti con una preponderanza delle seconde sulle prime. Il titulus, sottoscrizione versificata dell’immagine cui si riferisce, nel Trecento italiano, avrà un grande sviluppo. Sarà una figura letteraria a sé stante nella forma del sonetto e della canzone rimanendo legato sempre all’opera d’arte. La più celebre canzone è il trionfo della morte nel Camposanto di Pisa. Il titulus narrativo è in prosa e si distende sopra e accanto all’immagine (iscrizioni nel ciclo pittorico della sala del Consiglio a Venezia affreschi del Guariento a Padova) L’uso del titulus non è limitato solo all’Italia (racconti del tappeto borgognone di Carlo l’ardito o i dicts morlaux drammatizzati di Henry de Baude.)

Nel ‘400 il titulus è usato ancora ( biografia del pontefice nella libreria di Siena di Pio II)

I sonetti figurativi, sono legati all’epigramma artistico antico e pur connessi con l’opera d’arte, hanno un carattere indipendente e nel XV secolo venivano commissionati dalle comunità ai loro poeti ufficiali.   Vi sono sonetti in situ, come quello legato all’opera d’arte che rappresenta Dio padre con la mapppa mundi nel Camposanto di Pisa oppure sonetti che si riferiscono a ritratti come quello del Pucci in riferimento al ritratto di Dante nel Bargello. Il titulus cesserà nel XVI secolo quando le tre unità del classicismo vengono applicate compiutamente nell’arte figurativa ed immagine e scritto prenderanno vie distinte. Sorgerà così una vera e propria letteratura artistica cartacea.

 

                                       Cristina Di Bartolomeo

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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O mio Signore,

Non prendermi per schiavo,
perché ho in me il senso della libertà. 

Non cercare di indovinare i miei segreti,
perché ho in me il senso del mistero.

Non costringermi alle carezze,
perché ho in me il senso del pudore.

Non umiliarmi,
perché ho in me i senso della fierezza.

Non abbandonarmi,
perché ho in me il senso della fedeltà.

Sappi amarmi ed io saprò amarti
perché ho in me il senso dell’amicizia.

 

 

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