Advertising On Line
Curiosità, novità, tendenze, irriverenze....del mondo internet!
Creato da papife il 18/11/2008
“Forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino...
Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita...
Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere ciò che siamo....del resto le stagioni cambiano e così pure le città.
La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore”.
Carrie - SEX AND THE CITY
Buona lettura dagli autori....
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« L'era dell'Advertising... | Advertising mai più come... » |
I capoccioni dello IAB Europe (Interactive Advertising Bureau), più un tot di valenti membri dello stesso, si sono ritrovati la scorsa settimana a Bruxelles per il loro annuale Interact Congress, l'evento che riunisce i principali protagonisti della scena digitale europea.
Qui, tra un boccale di Gueuze ed un piatto di Moules, insieme a quegli altri perdigiorno di PriceWaterhouseCoopers, l'allegra brigata ha trovato il tempo di commentare i risultati della loro annuale ricerca sulla spesa pubblicitaria digitale dei paesi membri.
In due parole: nel 2008 la crescita della pubblicità digitale ha rallentato parecchio, soprattutto nei mercati più maturi, e per il 2009 le cose andranno peggio.
Vediamo un po' di numeri.
Nel 2008 il mercato del advertising online in Europa (meglio, per i 19 paesi analizzati da IAB e PwC) ha cubato circa 12,9 miliardi, euro più euro meno, con una crescita del 20% rispetto al 2007. A titolo di paragone, lo stesso comparto negli Stati Uniti è cresciuto del 10,6%, assestandosi sui 16,6 miliardi di euro.
In verità, quegli ingordi di IAB e PwC si aspettavano per l'Europa una crescita ancora maggiore del 20%, ma la crisi globale e la riduzione generale della spesa gli ha un pelo rovinato i piani.
Quello che è interessante osservare sono i tassi di crescita anno su anno dei 10 paesi top per spesa pubblicitaria. Questi pesano per il 93% del valore totale del mercato: la loro crescita raramente raggiunge il 20%.
Al contrario, paesi più piccoli e di nuovo ingresso in questo mercato (Slovenia, Polonia, Austria) presentano tassi di crescita bulgari, fino al 77%.
Ergo, nei pasi più maturi la competizione si fa più dura, mentre quelli emergenti presentano interessanti prospettive; in ogni caso, una crescita più contenuta in una fase di recessione, mica è una brutta notizia, giusto?
La ricerca prosegue mostrando il dettaglio, sempre 2008 vs 2007, dei vari formati: come sempre la parte del leone la fa la Search, con un 26% di crescita sull'anno precedente ed un peso complessivo del 43%. A seguire il Classified con una crescita del 17,4% ed uno share del 26%.
Non ci sono per il momento dati sullo split per i vari comparti del advertising online: chi è pronto a scommettere con noi che il CPA (cost per action) è cresciuto enormemente?
Chiudiamo con la Cassandra di turno, Eva Berg-Winters Senior Manager di PwC, che afferma: "il 2009 sarà un anno difficile per l'advertising online. E' molto probabile si registri un declino nei mercati più maturi e, dove ci sarà crescita, sarà a tassi molto più contenuti rispetto a quelli a cui siamo abituati".
Per dirla tutta, sembra abbia ragione: i dati pubblicati dallo IAB ad inizio mese sul primo trimestre del 2009 negli USA verso lo stesso anno del 2008 mostrano un calo del 5%.
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