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Giuseppe Catanzaro

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Chiesa di Santa Chiara

Post n°842 pubblicato il 12 Marzo 2014 da catanzarogiusep50_1
 

Chiesa di Santa Chiara all'Albergheria

La fondazione della chiesa e del convento di S. Chiara risale al 1344, per opera di Matteo Sclafani, Conte di Chiusa, Centorbi, Ciminna, Adernò e infine Sclafani. L'architettura trecentesca dell'edificio subì un mutamento nel 1678, con il progetto dell'architetto Paolo Amato. La nuova architettura della chiesa si sviluppa nella navata in lunghezza e in altezza, slanciandola inserendo nell'abside una cupola ellittica. Dopo un tremendo terremoto, i lavori di rinnovamento continuarono nel 1726 sotto la direzione di Nicolò Palma, che trasformò il cantiere in barocco.
Durante l'ultima guerra mondiale, la chiesa venne colpita dai bombardamenti cha hanno distrutto una serie decorazioni, ma ha conservato comunque buona parte di opere e ancora oggi da sfoggio del suo splendore.
La facciata è semplice, ma alla sua sinistra si innalza il pittoresco campanile barocco, articolato su tre ordini con loggette e curati decori ed intagli nella pietra. L'interno, è a navata unica, con le cappelle poco profonde ed un ampio presbiterio.
Quattro sono le cappelle e sono incorniciate dalle modanature degli archi al di sopra dei quali sporgono logge dorate con i frontoni ricurvi, erano destinate alle Clarisse, perché potessero assistere, non viste , alle celebrazioni religiose.
A destra si conserva un dipinto di Olivio Sozzi Santa Chiara e le Clarisse (1735) ed una Crocifissione di Gaspare Serenario (1748).
Gli altri dipinti i minor pregio artistico, sono quelli raffiguranti: Maria Ausiliatrice, Don Bosco e S. Giuseppe, realizzati tra il 1954 e nel 1956.
L'affresco dell'arco trionfale è attribuito a Paolo Martorana: vi è raffigurato Cristo che consegna le chiavi della chiesa (ritratta come una donna con la tiara papale, la croce ed il calice) a San Pietro.
Gaspare Fumagalli realizzò Il trionfo dell'arca dell'Alleanza, nel catino absidale (1749 circa).
Antonio Grano è l'autore del Trionfo della Trinità nella cupola (1678). Nei pennacchi della cupola sono dipinti 4 figure allegoriche che simboleggiano la Carità,la Sapienza,la Fortezza e la Giustizia.
Di straordinario pregio è l'altare maggiore interamente ricoperto di bronzi dorati, lapislazzuli, agate ed ametiste e concluso da uno scenografico baldacchino.
Sulle pareti del presbiterio si possono ammirare due quadri, del 1735, dipinti dal celebre pittore di origine olandese Guglielmo Borremans : La Monacazione di Santa Chiara e San Francesco che si spoglia dei beni paterni. Sotto le due tele vi sono due mezzi busti in marmo di Carrara; di S. Rosalia e S. Restituita(sotto i dipinti del Borremans) mentre lungo i pilastri che aprono la curva dell'abside sono collocati i mezzi busti marmorei di due sante francescane: S. Margherita regina di Scozia (a sinistra) e S. Elisabetta regina del Portogallo (a destra).
La volta della navata è decorata con figure di santi, con evidente gusto del tardo settecento.

 
 
 
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