PREPARIAMOCI

MA ORMAI LA STRAGE DI AGNELLI È LONTANA DA OGNI TRADIZIONE RELIGIOSA


A cura di  Don Antonio Rizzolo
 Caro cristiano, ti vorrei ricordare che già il profeta Isaia per bocca di Dio disse: «Io non bevo il sangue dei vostri sacrifici, non mangio la carne dei vostri agnelli» (cfr. 1,11). In tutte le religioni l'uomo ha sacrificato qualcosa per il suo dio, ma con Gesù c'è un capovolgimento totale. Dio sacrifica sé stesso, una volta e per sempre, per la salvezza dell'uomo. Un Dio che ha sfidato la violenza perché Gesù è l'uomo della tenerezza, è il trionfo dell'amore. Ogni creatura è amata dal nostro Dio. Basta sacrifici, solo l'amore è vincente. Per questo è orribile festeggiare la Pasqua uccidendo migliaia di cuccioli di agnello. L'unico agnello di Dio di cui dobbiamo cibarci a Pasqua è l'Eucaristia. La tradizione dell'agnello a Pasqua non ha nessuna argomentazione teologica sostenibile, perché la tradizione cristiana non è fondata sul sacrificio degli animali che non solo sono inutili, ma addirittura crudeli e sicuramente lontani dall'idea di amore e compassione verso tutti gli esseri viventi. È ovvio che ci sono problemi più importanti della strage di agnelli. Però è come dire: a me fa male un dente, ma vuoi mettere questo problema con chi sta per morire? È invece un'occasione per dire no a crudeli sacrifici che non hanno nulla a che fare con il sacro.MARIO VISANI Articolo di Famiglia Cristiana del 06/04/2017https://www.famigliacristiana.it/articolo/la-strage-pasquale-degli-agnelli.aspx