Creato da unagoccia1972 il 01/10/2007

Navigando

Tutto quello che mi passa nella mente

.

img

 

COUNTER

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 44
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

 

Favoletta della buona notte...

Post n°550 pubblicato il 07 Giugno 2011 da unagoccia1972
 

LIBRO

C'ERA UNA VOLTA


.........la stupidità che vagava senza meta, senza perchè senza ma e senza se, attraverso portali portali magici che nascondevano mondi fantastici e misteriosi.

Non sapendo come muoversi decise di adottare una tattica degna di ogni grande predatore, costruì un castello, cominciò a gettare esche per far abboccare al suo amo più prede possibili e questa sua tattica funzionò in maniera egregia, tanto che molti cadderò nelle sue trappole. La stupidità fu molto accorta a non farle scappare dal suo castello coprendole di lusinghe, facendole sentire nel posto più bello del mondo...ma il tranello c'era ed era ben celato..e prima o poi se ne sarebbero accorte.

Queste povere vittime vennero usate dalla stupidità fino alla fine e finito il loro compito furono lasciate libere, liebere di credere di essersi sentite speciali ed uniche, ma invece erano state sfruttate  e quando se ne accorsero erano ormai svuotate di tutto...motivazioni, autostima e voglia di continuare ad espolorare quei mondo attraverso i portali che avevano fatto scoprire alla stupidità.

Ma il tempo, e badate bene solo quello è galantuomo, seppero aspettare e finalmente la stupidità si dimostrò tale a tutto il mondo, talmente stupida da pensare di farla franca, talmente sicura di se da perdere il senso della realtà, talmente stolta da uscire allo scoperto.

Fu così che tutte le prede si incontrarono e scoprirono di essere state vittime dello stesso sortilegio, scoprendo che alla fine non erano loro che avevano perso, ma colei che pensava di essere più furba degli altri ma che venne  risucchiata nel suo gioco perverso, rimanendo intrappolata in vortice di menzogne, falsità ed ipocrisia che gli fece perdere la percezione della realtà confondendola con la fantasia.

E a chi pensa che non sia stata una sua vittima, pensi se è servita a qualcosa..scoprirà che ha vissuto in un illusione, la stupidità troppo piena di se, non fa mai niente per niente...

La morale di questa favola??? E' di diffidare dai diavoli che vi accarezzano, perchè vogliono sempre l'anima...AVETE QUALCOSA DA DARE??? STATE ATTENTI, E' SEMPRE IN AGGUATO, HA SOLO CAMBIATO MASCHERA, MA SE LA SOLLEVATE, VEDRETE CHE LA FACCIA E' SEMPRE LA STESSA!!! SOLO CHE ORA GIOCA SPORCO, MOLTO MA MOLTO PIU' SPORCO, praticamente ha imparato a BARARE!!

 

maschere

 

Vi siete riconosciuti nella storia??...ahi ahi ahi ...allora il mondo è davvero molto ma molto piccolo....

 

 
 
 

CARPACCIO DI POLPO

Post n°549 pubblicato il 07 Giugno 2011 da unagoccia1972
 

polpo


Carpaccio di polpo

Piattino sfizioso e di grande resa!
Allora innanzitutto ci serve un polpo di dimensioni medie...io avevo un MOSTRO pescatomi gentilmente da un "amico" mio

 

polpo bollito

 

Lo bolliamo nel modo classico,io metto a bollire abbondante acqua con sedano,carota ,cipolla,mezzo limone,un bicchiere di vino rosso e un cucchiaio di olio.Appena bolle immergo e ritiro il polpo per tre volte in modo che i tentacoli si arriccino,poi copro col coperchio e faccio sobollire fino a cottura,in questo caso specifico un'oretta e mezzo.Lo facciamo raffreddare nell'acqua di cottura,dopodiche' lo adagiamo su un panno o su della pellicola trasparente e cerchiamo di compattarlo quanto piu' possibile con le maniAvvolgiamo il panno o pellicola che sia piu' stretto possibile attorno al polpoE lo mettiamo in un contenitore,sarebbe perfetta una lattina dell'olio di semi aperta o una bottiglia di plastica da 1 lt e 1/2 tagliata da entrambe le parti per avere una bella forma a "salamone" e mettiamo in frigo una notte Ed ecco come si presenta il giorno seguente,ha preso la forma del contenitore e sta bello compatto!Ora possiamo affettarlo,piu' sottile e' meglio e'! anzi con un'affettatrice sarebbe ancora meglioEd eccolo pronto,condito con sale,pepe,olio ,succo di limone e prezzemolo.
E'sempre graditissimo!

 

carpaccio di polpo

 

E COMUNQUE COME DICEVANO I VECCHI DETTI

‘O PURPO SE COCE INT’ALL’ACQUA SOIA

 

pirata dei caraibi

 
 
 

siamo arrivati ad 8....

Post n°548 pubblicato il 29 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

libro 8 mesi

 


Siamo arrivati ad 8 mesi,

oggi sono stata a casa nostra,

ho pranzato con tutti e mentre mangiavo guardavo il tuo posto,

ci si è seduta Giulia,

ha detto che deve stare al tuo posto,

ho chiuso per un attimo gli occhi e ti ho rivisto li,

ti ho rivisto mangiare,

discreto, silenzioso, come per non disturbare,

ti ho rivisto mentre

mi guardavi di nascosto,

come a volermi dire qualcosa che non mi hai mai detto.

Ti sento vicino ogni giorno di più,

lo so che sicuramente è una mia illusione,

so che forse è impossibile

ma devo attaccarmi a qualcosa per andare avanti,

anche la più assurda.

Pensa l'altro giorno stavo pulendo la vasca da bagno,

mi sono sentita toccare la schiena

e poi ho sentito come una ginocchiata da dietro sulla gamba,

proprio come facevi tu per farmi cadere,

mi sono incavolata con Giulia,

l'ho pure chiamata dicendole di stare

attenta e lei mi ha risposto dall'altra stanza...

sono rimasta in silenzio ed ho

cominciato a piangere...

spero solo di non impazzire...

perchè il dolore che sento mi sta

portando verso questa strada.

Aiutami, aiutami a riportare il sole nella mia vita,

perchè ora vedo solo tanto tanto buio,

hai portato via con te i sorrisi, gli scherzi,

la luce e la mia voglia di vivere...

Mi manchi da morire...

 

rosa glitter

 
 
 

Pablo Neruda....

Post n°547 pubblicato il 29 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

 

pablo neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,

toglimi l’aria, ma

non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,

la lancia che sgrani,

l’acqua che d’improvviso

scoppia nella tua gioia,

la repentina onda

d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno

con gli occhi stanchi,

a volte, d’aver visto

la terra che non cambia,

ma entrando il tuo sorriso

sale al cielo cercandomi

ed apre per me tutte

le porte della vita.

Amor mio, nell’ora

più oscura sgrana

il tuo sorriso, e se d’improvviso

vedi che il mio sangue macchia

le pietre della strada,

ridi, perché il tuo riso

sarà per le mie mani

come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,

il tuo riso deve innalzare

la sua cascata di spuma,

e in primavera, amore,

voglio il tuo riso come

il fiore che attendevo,

il fiore azzurro, la rosa

della mia patria sonora.

Riditela della notte,

del giorno, della luna,

riditela delle strade

contorte dell’isola,

riditela di questo rozzo

ragazzo che ti ama,

ma quando apro gli occhi

e quando li richiudo,

quando i miei passi vanno,

quando tornano i miei passi,

negami il pane, l’aria,

la luce, la primavera,

ma il tuo sorriso mai,

perché io ne morrei.

 
 
 

Buongiorno...

Post n°546 pubblicato il 28 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

 

E che ogni giorno sia

davvero un nuovo giorno

 

buongiorno

 
 
 

Dolore dell'anima

Post n°545 pubblicato il 21 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

 

dolore dell'anima


Incredibile come il dolore dell’anima

non venga capito.

Il dolore dell’anima è una malattia molto più grave

della gamba rotta

e della gola infiammata,

le sue ferite sono assai più profonde

e pericolose di quelle procurate

da una pallottola o da una scheggia.

Sono ferite che non guariscono,

quelle ferite, che ad ogni pretesto

ricominciano a sanguinare.

(Oriana fallaci)

 
 
 

Infinito....

Post n°544 pubblicato il 19 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

 

infinito


Come fa la tua pelle a sapere di pesca
Per tutta la settimana
Come fa la tua pelle a sapere d'arancia
D'arancia siciliana
Qualcuno qualcuno dovrebbe spiegarmi chi sei veramente
Perché io non lo chiederò mai a te a te direttamente
Perché io non lo chiederò mai a te direttamente
Come fa quel tuo sguardo a puntare il futuro
E a fermarsi su tutte le cose
E a passare attraverso quel mondo incantato
E arrivare alla fine del mese
Nessuno ancora nessuno è riuscito a spiegarmi
Chi sei veramente e mi sa che un bel giorno lo chiederò
A te a te direttamente
Un bel giorno lo chiederò a te a te direttamente
Ma per adesso è come stare al ristorante
Chiedere il conto senza avere in tasca niente
Mi hai allagato il cuore e te lo voglio dire così
Tanto per fare un discorso in generale
E tutto questo è come stare al ristorante
Se non hai niente da dire non dire niente
Una di rosso e mezza naturale cosi
Per continuare quel discorso in generale
Come fanno le mani a resistere ancora
E a non stringerti fino a morire
Come fanno le parole a seguirsi intrecciarsi fino a sparire
Come fa la tua voce a cantare la pioggia che cade
Il vento il sereno
La tua voce a toccare a sfumare nei colori dell'arcobaleno
La tua voce a toccare a sfumare nella luce
Dell'arcobaleno
Ma tutto questo è una questione di pazienza
Come aspettare col sorriso una sentenza
Come parlare del disordine mondiale cosi
Tanto per fare un discorso in generale
E tutto questo è come stare al ristorante
Se non hai niente da dire e vabbè non dire niente
Dimmi del mondo o leggimi il giornale
Cosi per continuare quel discorso in generale
Come fa la tua pelle a sapere di pesca
Per tutta la settimana
Come fa la tua pelle a sapere d'arancia
D'arancia siciliana.

 
 
 

...E poi...

Post n°543 pubblicato il 15 Maggio 2011 da unagoccia1972
 

 

sole nella mano

 

..E poi ci sono quei giorni in cui

non riesco a vedere i colori del mondo

che mi circonda,

tutto mi sembra buio,

tutto mi sembra vuoto,

tutto mi sembra niente senza te

e vorrei strapparmi il cuore

per non sentire il dolore...

vorrei che sentissi il sole battere sul tuo viso,

vorrei che sentissi il vento scompigliarti i capelli...

vorrei che l'aria ti riempisse i polmoni

al punto di dire...

ma infondo vale la pena vivere!!!


 
 
 

Auguri Mamma!!!

Post n°542 pubblicato il 08 Maggio 2011 da unagoccia1972
 


mamma


Sopra il tuo viso stanco
io leggo ancora l'ingenuità
quella ruga mi fa capire
che il tempo ormai
non si ferma qua
I capelli d'argento e oro
che il mare non ha bagnato mai
quanta vita che passa
dentro quegli occhi tuoi
io come un acquilone
che un vento freddo
ha portato via
dentro nuvole di canzoni
che hanno cambiato la vita mia
vivi dentro quel batticuore
che non ti lascia
dormire più
quattro gocce per compagnia
da buttare giù
mamma tu per me sei la più bella
sei più bella di una stella
sei solo tu che dai calore
e tanto amore
regalandomi il tuo sole
per far luce nel mio cuore
perchè sei tu che fai più bella la mia vita
mezza ancora sconosciuta
Come vorrei sempre più
averti qui vicino a me solo per me
mi sveglio la mattina
per colazione mi prendo te
anche quando sono lontano
quella tua mano
accarezza me
la tua forza mi da certezze
in ogni momento sempre di più
anche quando tra la mia gente
non ci sei tu
mamma tu per me sei la più bella
sei più bella di una stella
sei solo tu che dai calore
e tanto amore
regalandomi il tuo sole per far luce nel mio cuore
perchè sei tu che fai più bella la mia vita
mezza ancora sconosciuta
come vorrei sempre più
averti qui vicino a me
perchè sei tu solo tu
sempre tu
che nella febbre e nel dolore
mi regali solo amore
più di te chi mi può amare
come vorrei che dio ti desse tanta vita
perchè tu non hai peccato sei l infinito per me e quando
dico mamma le mie labbra si baciano
per te


madre e figlia


Auguri Mamma...
questa canzone me l'ha cantata il mio cucciolo all'asilo,
abbiamo pianto insieme,
ci siamo guardate negli occhi e non sono servite le parole...

TI ADORO...
DAREI DI TUTTO PER MANDAR VIA
UNA PARTE DEL DOLORE CHE SOFFOCA IL TUO CUORE,
UN TUO SORRISO E' IL REGALO PIU' GRANDE CHE POTREI DESIDERARE.
SEI L'INFINITO PER ME

 

mamma e figlia

 
 
 

29 Aprile...già 7 mesi

Post n°541 pubblicato il 30 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

 

occhi cielo

 

 

Non mi sono dimenticata di te questo mese,

non potrei mai dimenticarmi di chi è presente nella mia mente

24 ore su 24, ma dovevo trovare il mio momento, il nostro

momento per dedicarlo a noi.

Ieri non ti ho scritto perchè ero a salutare per l'ultima volta  un nostro amico,

ero a salutare Fabio, già proprio lui, lo stesso che sette mesi fa

mi stringeva in un abbraccio infinito senza parole, un abbraccio che ha detto

tutto e niente, un abbraccio che riesco ancora a sentire, 

carico di dolore e di rammarico

perchè non lo ha potuto dare a te.

Ieri lo stesso abbraccio l'ho dato a suo fratello,

abbiamo pianto insieme e lui

mi ha detto che solo ora riesce a comprendere bene il mio dolore,

solo ora che lo sta provando anche lui.

Ieri ho rivissuto tutto, guardare lui immobile dentro quella cassa,

vedere sua madre disperata, il fratello distrutto,

ho rivissuto tutto il dolore che non mi

abbandona da quel maledetto 29 settembre...

Ieri c'era anche Irene...si ...lei...mi ha abbracciato forte,

mi ha detto che mi vuole bene ogni giorno di più,

sono sicura che quello che mi diceva in realtà era rivolto a te....

Ma ti rendi conto di quante cose ti sei perso,

molte brutte è vero...ma ne avevi tante altre stupende da vivere...

Ti rammaricherai un pochino per questo??

Lassù sei sempre meno solo...state riformando la vostra comitiva...

...sarebbe stato meglio farlo da qua giù non credi??

Mi manchi in maniera devastante!!!

 

mi manchi

 
 
 

1 Maggio 2011 Santo Subito...

Post n°540 pubblicato il 30 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

 

beatificazione giovanni paolo II

 

 

Text maker

 

papa giovanni paolo II

 

Questo era il motto apostolico di Giovanni Paolo II

questo è stato lo spirito cristiano che lo ha accompagnato

durante il suo percorso.

Domani primo maggio come richiesto a gran voce

da tutti i presenti al suo capezzale il 2 Aprile 2005

Il Mio Papa verrà proclamato

BEATO!!

E COSì SI CONCLUDE DEFINITIVAMENTE CIO' CHE ERA INIZIATO

SUL SAGRATO DI SAN PIETRO IL GIORNO DELLA SUA MORTE

QUANDO LA TV CI TRASMETTEVA L'IMMAGINE DELLA SUA UMILE BARA

CON SOPRA IL VANGELO CHE VENIVA TOTALMENTE SFOGLIATO DAL VENTO,

ED IO COME ALTRI FEDELI HO LETTO IN QUEL GESTO IL COMPIMENTO DI TUTTO.

E DOMANI VERRA' SCRITTO L'ATTO FINALE.


funerale papa giovanni paolo II


papa giovanni paolo II funerale


Vi lascio con le parole della persona che gli è rimasta vicino più di tutti e che probabilmente ha vissuto in pieno tutta la sua vita papale.


navarro valls e giovanni paolo II


Era il 1984.
"Davanti a me c'è il capo della Chiesa Cattolica, il successore di Pietro, di cui avevo letto alcuni testi ma che conoscevo soltanto da lontano, come giornalista. Mi chiede se avessi qualche idea per migliorare la comunicazione della Santa Sede".
In che lingua parlavate?
"In italiano. La vostra, anzi, la nostra lingua come aveva detto la sera della elezione, parlando dalla Loggia".
Lei che idee gli propose?
"Gli dissi che non sapevo che cosa dire, così, su due piedi. E lui, ridendo: e lei me lo dica lo stesso. Lui taceva, mi studiava con il capo un po' piegato, quei suoi occhi taglienti, ironici, allegri, lo sguardo che mantenne anche quando gli occhi furono imprigionati nella maschera della sofferenza".

Per due decenni, fino a quando l'infermiera suor Tobiana Sobodka riferì di avere sentito il Papa mormorarle all'orecchio in polacco "... pozwólcie mi odejsc do domu Ojca...", "lasciatemi tornare alla casa del Padre", nella sera del 2 aprile 2005, Navarro-Valls avrebbe guardato ogni giorno in quegli occhi, cercando di capire quello che lui stesso non poteva capire, il mistero di un Pontefice destinato al cielo delle beatitudini cristiane.

"Me lo domandavo, agli inizi, anche io chi fosse, che cosa fosse il mistero di Wojtyla. Ha cambiato la storia della politica e della diplomazia, senza essere né un politico né un diplomatico. Ha rivoltato le premesse della filosofia dominante senza esercitare più la professione del filosofo, ha affascinato il mondo dei media prendendo posizioni impopolari. Voleva appassionatamente attirare l'attenzione sul messaggio, ma il mondo sembrava ossessionato dal messaggero. Credevano di amare il cantante, e non si rendevano conto, o non volevano ammetterlo, che in realtà erano attratti dalla musica".

Una musica che all'orecchio del tempo sembrava stonata.
"Perché suonava alla rovescia rispetto agli spartiti dominanti dell'epoca: il pessimismo e la cupezza della nostra esistenza e della nostra condizione umana dietro il benessere materiale del nostro piccolo spicchio di mondo, Europa e Americhe. Il messaggio di Giovanni Paolo II è radicale, rivolta quegli spartiti. Diceva: voi uomini siete molto meglio di quanto la cultura moderna vi faccia credere, siete molto meglio di quanto voi stessi crediate di essere. Dunque non abbiate paura di essere ciò che siete, creature divine".
Recalcitravano, le porpore?
"La Curia era non soltanto utile ma necessaria. E lui, come Papa, marcava la strada".
Una lunghissima strada. Duecento viaggi dentro l'Italia, poi in centosessanta nazioni fuori dall'Italia.
"Una volta mi disse una cosa che sembrava elementare: "Sa, nel passato era la gente ad andare in parrocchia. Oggi è il parroco che deve andare dalla gente". Questa, così apparentemente semplice, era una un'illuminazione straordinaria che lui portava con sé da una lunga esperienza nel proprio Paese".
Lei che è un credente, un uomo dell'Opus Dei, si rendeva conto di vivere accanto a un santo?
"Lo andavo comprendendo standogli accanto giorno dopo giorno, non avevo dubbi. La fede non l'ho avuta da lui ma accanto a lui il contenuto della fede si "vedeva", e lo metta tra virgolette perché questo andrebbe spiegato. Quello che cercavo di imparare era come la santità si sarebbe fatta carne in lui, in noi cristiani. Questo lo avrei scoperto soltanto nella convivenza quotidiana".
Per esempio?
"La preghiera. Per un credente, la preghiera spesso è un obbligo. Oppure il risultato di una convinzione fondata. Per lui era una necessità, un bisogno, come per noi respirare".
Aveva un preghiera preferita?
"Nutriva la sua preghiera con i bisogni degli altri. Gli arrivavano migliaia di messaggi di tutto il mondo, in tutte le lingue: una malattia, un problema famigliare, l'angoscia di un futuro senza futuro... L'ho visto in ginocchio per ore nella sua cappella con questi messaggi in mano: tutte le sofferenze umane come tema della sua conversazione con Dio. Penso che per se stesso non rimanesse alcuno spazio nella sua preghiera. Penso che lui non avesse delle "cose sue". Solo cose degli altri".
E c'era una costante nel parlare con Dio?
"Lui, che pure aveva riportato l'ottimismo nel mondo incupito e pessimista, custodiva un suo segreto. Era convinto che quello di cui veramente l'essere umano avesse più bisogno era la misericordia di Dio. Per questo la cerimonia di beatificazione avverrà il primo maggio, il giorno della Misericordia. Sembrerebbe un paradosso. Tanto fiducioso, tanto ottimista, lui che apriva orizzonti sterminati alla persona umana, eppure con il senso della limitatezza della creatura umana. L'ultima messa, celebrata nella stanza in cui morì, era già la messa della domenica, la messa della Divina Misericordia".
"Era un uomo allegro, è verissimo. L'ironia era il suo tratto caratteriale più evidente. Ma la sua gioiosità non era quella banale delle persone che non sanno fare a meno della risata da barzelletta. Le fondamenta del suo carattere, che io definisco allegro, stanno tutte in due righe".
Di diari? Di confessioni?
"No, della Genesi. Dove si dice che siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza.
Lo sentiva scherzare?
"Molto. Amava scherzare, stuzzicare e prendere affettuosamente in giro anche i suoi collaboratori, i parroci e i preti diocesani delle parrocchie romane che andava a visitare. Incontrandoli la sera prima, voleva sapere quanti vecchi, quanti bambini, quante donne incinte, quanti malati gravi fossero sotto le loro cure, per poi trovarsi preparato a tutto. Ma come, Santità, gli disse un cardinale quando già stava poco bene, vuole andare a visitare un'altra parrocchia romana? Guardi eminenza che forse lei dimentica che io sono il vescovo di Roma".
Cercava sempre il contatto con la gente?
"C'era una grande fisicità in lui, baciava le donne in fronte e coccolava i loro bambini, prendeva sottobraccio i vecchi, afferrava le mani di chi gliele tendeva. "Ma sei proprio tu quello che ho visto in televisione?", gli domandò un bambino colombiano sfuggito alla sorveglianza e corso sul palco del Papa. Prima che lo riacciuffassero, lui lo abbracciò e tolse al bambino quel dubbio - che a quella età doveva essere importante".
Molti grandi santi, antichi e moderni, hanno confessato di avere vacillato, di essere stati aggrediti da dubbi. Lo so che sembra una bestemmia, detta per un Papa e oggi un beato, ma Karol Wojtyla credeva davvero davvero, come dice lei, in Dio?
"Penso che possa rispondere qualsiasi persona che lo abbia visto e seguito. La sua fede la si vedeva. Alla fine ormai della sua vita, nel 2005, quando dovettero praticargli una tracheotomia all'ospedale Gemelli per permettergli di respirare e quindi non poteva parlare, in sala post-operatoria fece un gesto. Sembrava voler dire qualcosa che non poteva dire. La suora capì. Gli portò un cartoncino con un pennarello. Lui ci scrisse sopra con decisione, a grandi lettere irregolari: TOTUS TUUS. Era mettere per iscritto la sua accettazione di quello che Dio voleva per lui anche in quel momento".
Era rassegnato.
"No, era convinto della propria totale appartenenza a Dio, attraverso l'intercessione di Maria. Ho detto convinto, perché questa era stata la motivazione profonda di tutta la sua vita di Papa. Non voleva vincere, voleva convincere, come lui stesso era stato convinto dallo Spirito quando era un giovanotto che giocava a calcio come portiere e remava sul suo adorato kayak in Polonia".
La lettera segreta di Giovanni Paolo II fece quello che le potenze militari e la Guerra fredda non avevano saputo fare.
"Quando andammo a Praga nel 1990, pochi mesi dopo la caduta del Muro di Berlino, il presidente Vaclav Havel ricevette il Papa all'aeroporto e, da buon letterato, gli disse: "Io non so se so che cosa è un miracolo. Ma oggi mi sembra di vedere un miracolo"".
Ci fu però un'altra risposta, un anno dopo la resa sovietica di fronte alla Polonia. In Piazza San Pietro. Il giorno 13 maggio del 1981. Ali Agca.
"La sofferenza era già entrata nella sua vita da anni ma probabilmente quello fu il suo primo incontro, brutale, inaspettato, con il dolore fisico: uomo robusto e sano, non lo aveva davvero mai affrontato. La prima di una serie tremenda di prove".
La corsa all'ospedale Gemelli, destinato a diventare il "Vaticano 2". Il complicato lavoro dei chirurghi sull'intestino, perforato da due dei quattro proiettili sparati dall'aggressore, con colostomia temporanea.
"Era ancora cosciente, sull'ambulanza. Perse i sensi arrivando in ospedale, per la perdita di sangue e il crollo della pressione sanguigna. Ma riuscì in un momento di lucidità a dire ai medici di lasciargli al collo lo scapolare, il rettangolo di stoffa dei carmelitani dedicato alla Vergine. Fu operato con lo scapolare addosso, quella volta e in tutti gli interventi successivi che dovette subire".
Ebbe la certezza dell'intervento provvidenziale, "materno" come lo definì, della Madonna per deviare le pallottole e non colpire organi vitali. Ci fu chi lo accusò di un peccato di superbia, per averlo pensato.
"È esattamente il contrario. Per una persona che ha il senso della totale dedizione alla Madonna, è semmai un riconoscere di aver ricevuto un dono e di avere un debito".
Ma qualche dubbio doveva averlo.
"Non sull'attentato ma sul possibile collegamento dell'attentato con il terzo segreto di Fatima. Per questo prima di far pubblicare quel testo anni dopo, mandò il cardinale Tarcisio Bertone, allora segretario della Dottrina della fede sotto il cardinale Ratzinger, in missione da suor Lucia, l'ultima superstite dei tre bambini che videro la Madonna. Voleva essere certo, sapere se l'ultimo segreto fosse davvero la profezia dell'attentato al Papa. Bertone chiese a suor Lucia se questa interpretazione fosse coerente con quello che la Madonna le aveva rivelato. Suor Lucia rispose di sì; che era coerente con quanto lei aveva scritto con l'ingenuità di una bambina di allora dieci anni che lo aveva visto attraverso questa immagine. Fece inviare a Fatima il bossolo di un proiettile sparato da Agca che ora è incastonato all'interno della corona della Vergine nel santuario".
L'incontro con la sofferenza morale era avvenuto molto presto, da ragazzo. La salita sul monte della sofferenza fisica sarebbe cominciata quel giorno in piazza San Pietro e non si sarebbe più fermata fino al morbo di Parkinson, l'umiliazione finale del suo messaggio, il male che colpisce la gestualità, l'espressività. Perché attendeste tanti anni, dodici, per ammettere che ne era stato colpito?
"Perché non ce n'era bisogno. Il Parkinson, con quel tremore incontrollabile alle mani e la rigidità dei muscoli facciali, è una malattia che qualunque studente di medicina del primo anno, qualunque persona che ne sia stata colpita o che abbia un parente che ne sia stato colpito, può diagnosticare guardando un minuto la persona che ne soffre. Lei pensa che è necessario presentare una persona incinta di sei mesi dicendo che è incinta? Lo si vede; è evidente. Anche nella patologia, Wojtyla non poteva e non voleva nascondere nulla".
Come guardava all'Italia, alla vita politica italiana?
"Con enorme tenerezza. In Italia facemmo più di duecento viaggi, visite, pellegrinaggi, e quella sua scelta celebre di rivolgersi alla folla in Piazza San Pietro usando l'italiano...".
... se sbaglio mi coriggerete?
"... Appunto. Fu la testimonianza di quell'affetto, del riconoscimento all'Italia che aveva donato mezzo millennio di papi. Seguiva la politica italiana ma non le scaramucce quotidiane. L'ho detto, non era un politico. Quando andò in Parlamento si rivolse alla nazione italiana, non a questo o quel gruppo; parlò di valori, non di destra o sinistra. Guardava spesso i titoli dei telegiornali alla sera e poi basta. Ma il capitolo di una sua amicizia italiana è tutto da ricordare".
L'insegnamento della Chiesa sembra essere così spaventato da questo nostro corpo, dalle sue pulsioni, dai suoi desideri.
"Non per Wojtyla. E io penso nemmeno per la Chiesa. Non aveva nessuna paura del corpo. Accarezzava e benediva la pancia delle donne incinte, faceva sport - quando poteva, e cioè non con la frequenza necessaria - lottava tenacemente per tenere in funzione il proprio corpo anche quando era logoro e già non rispondeva agli impulsi. Amava il corpo perché con il corpo l'essere umano si inserisce nella storia: nella storia umana e in quella della salvezza. Ma a questo amore per il corpo si aggiungeva il rispetto che un corpo - il proprio e quello degli altri - merita proprio perché non è un ammasso di cellule ma la condizione storica della persona. Di tutto questo rimane un suo magnifico libro - Uomo e donna lo creò - che è già un classico non soltanto della letteratura cristiana ma anche del pensiero umano".
Si può parlare di un capolavoro del pontificato di Wojtyla?
"Per me, il suo capolavoro è stato quello che verrà confermato nella sua beatificazione. Il capolavoro che, con l'aiuto di Dio, lui ha compiuto in se stesso: aver detto di sì fino all'ultimo momento a tutto quello che Dio gli chiedeva. La sua totale disponibilità ad essere quello che Dio gli domandava che fosse, sia quando era un giovane uomo vigoroso sia quando non ce la faceva più. Quando voleva parlare alla finestra e non ci riusciva e si agitava prima di calmarsi. Totus tuus, non ce la faccio più, e subito dopo Totus tuus. Questo era il presagio di santità che vedevo in lui, come mi avevate chiesto all'inizio, fino al momento in cui si arrese all'ultima volontà divina, che era quella di tornare alla casa del Padre. Non scelse di morire. Scelse - ancora una volta nella sua vita - di accettare quello che un Altro aveva scelto per lui".
Erano le 21,37 del 2 aprile 2005, quando il tracciato cardiografico si appiattì e il dottor Buzzonetti, medico pontificio, certificò la fine. Alla finestra della sua stanza nel Palazzo apostolico, fu accesa la piccola candela della tradizione polacca per i morti. Suor Tobiana gli posò la mano sulla testa. Attorno al letto di morte del Papa, "senza che ci fosse stato prima un accordo" dice ora Joaquin Navarro-Valls, suore, infermieri, preti cominciarono a intonare il Te Deum laudamus, non una nenia funebre, ma l'inno cristiano più solenne e trionfale del ringraziamento. Ringraziamento non per una morte, ma per tutta la vita straordinaria nell'ordinario quotidiano che l'aveva preceduta.
La piazza, là sotto, era piena, ma silenziosa. Le voci del "Santo subito" avrebbero presto riempito quel silenzio.


giovanni paolo II aprite le porte a cristo

 
 
 

Buona domenica delle Palme!!!

Post n°539 pubblicato il 17 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

 

 

domenica delle palme

 

buona domenica delle palme

 
 
 

In ricordo dei sorrisi spezzati il 6 aprile 2009

Post n°538 pubblicato il 06 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

 

VITTIME ABBRUZZO

 

Dalla polvere e dal fango riemergono i nomi delle vittime.

Ecco alcuni di loro chi erano

Lorenzo Cini e Arianna Pacini
I fidanzatini travolti insieme dal crollo

Matteo Vannucci
Il ragazzo che amava la letteratura alla follia

Alessio Di Simone
La prima speranza persa nella Casa dello studente

Giuseppe Chiavaroli
Il centrocampista dribblato dal sisma

Ilaria Rambaldi
La giovane che sognava di costruire case sicure

Giusy e Genny Antonini
Le due sorelle morte insieme

Martina Salcuni
Quel sorriso su Facebook

Marco Cavagna
Il vigile del fuoco tradito dal cuore

Federica Moscardelli
La volontaria che cantava nel coro del suo paese

Alice Dal Brollo
La ballerina che aveva paura

Alessandra Cora
La stellina dal sorriso un pò triste che amava cantare la vita

Lorenzo Sebastiani
Il rugbista placcato dalla morte sotto le macerie della sua casa

Luca Lunari
Studente modello e già papà lascia una bimba di 7 mesi

Domenico e Ilaria Parisse
I figli del giornalista che prima ha dato la notizia e poi ha pianto

Carmen Romano e Maria Urbano
Le due amiche di una vita morte una accanto all'altra

Carmelina Jovine
La psicologa che viveva da sola

Angela Pia Cruciano
La ragazza che veniva dal Gargano

Hussein Hamada
Lo studente della Galilea

Danilo Ciolli
Il musicista del Molise

Daniela Bartoletti e Martina Di Battista
Le due amiche inseparabili abbracciate tra le macerie

Vittorio Tagliente
La passione per il giornalismo

Marco Santosuosso
Il ragazzino dato per disperso

Marta Civita Mignano
La maestra che studiava da moglie

Michele Strazzella
Il laureato che cercava lavoro

Guido Zingari
Il filosofo esperto di Germania

Luigi Cellini
Il piccolo cuoco di Marsica


 
 
 

Tremore dell'anima...per non dimenticare...6 APRILE 2009!

Post n°537 pubblicato il 06 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

 

CANDELA ABRUZZO

6 APRILE 2009

 

TERREMOTO ABBRUZZO


Due anni fa per non dimenticare

chi è stato dimeticato da tutti

chi è stato lasciato a se stesso

chi è stato abbandonato!!!

Due anni fa ...come se fosse oggi

ricordo che dormivo è l'animo mi è stato scosso

da qualcosa di anomalo che non ho subito identificato.

Mi sono alzata con il cuore in gola, sentivo dei rumori ma non capivo,

mio marito che gridava "i bambini i bambini"

io istintivamente che mi alzavo, prendevo in braccio il piccolo

che dormiva in mezzo a noi e cercavo di capire cosa stesse succedendo.

In un primo momento avevo pensato che avevani preso i bambini,

poi quando lo avevo tra le braccia, ho pensato ai ladri,

ma quando ho visto mio marito buttarsi sul letto della bimba

per proteggerla e il palazzo che ondeggiava da una parte

e l'altra come se fosse fatto di gelatina ...HO REALIZZATO TUTTO.

IL TERREMOTO.

Ho cominciato a sentire le porcellane sbattere l'una contro l'altra

nel mobile, lo scacciapensieri tintinnare

i pappagalli fare i pazzi nella gabbia..

...la testa che girava, io che sembrava stessi facendo surf,

con le gambe larghe per non perdere l'equilibrio sotto

lo stipite della porta...

ed il palazzo che continuava ad oscillare...

HO PENSATO CHE NON FINISSE PIU'..

Non so quant'è durato...un'eternità per me.

Quando si è assestato tutto ho pensato...

non so dove è stato l'epicentro, ma deve

aver creato un casino..

Ho acceso la TV

ed ho visto in un istante, paesi cancellati,

disperazione e morte.

NON DIMENTICHEREMO MAI!!!

 

6 APRILE 2009

 

 
 
 

Buona Fortuna

Post n°536 pubblicato il 05 Aprile 2011 da unagoccia1972
 

riflesso

 

Saranno stati anche gli anni migliori
ma non puoi mica parlarmene sempre
sottolineando tutti gli errori
poi si finisce a parlare di sesso e come adesso non c’è più
in questo cielo da un milione di stelle
se una si spegne non si vede neanche
in questo oceano di emozioni
mi sei vicina ma ti sento distante come amante e come sei
ma se tra noi era qualcosa di vero
non si può mica sciogliere adesso
non sono stato mai così sincero
vorrei giurarlo ma so che non mi credi lo stesso
e allora ti sorprendo, faccio qualcosa che non ti aspetti
magari vado via così alimento i miei difetti

Dimmi almeno buona fortuna
perché mi resterai per sempre
siamo stati sulla luna
ma dopo un po’ siamo tornati per terra
la guerra a noi non appartiene
perché tra noi è speciale
noi due stavamo bene anche se stavamo male

Dimmi almeno buona fortuna
e che non ci sarà rancore, amore
e passeranno gli anni
ci resterà quell’emozione incosciente, la mente
ci lascerà vicini, anche se lontani
adesso non è tardi, se ieri è già domani

Saranno stati anche gli anni migliori
e son contento che almeno è successo
perchè arrivare così lontano
non capita mica a tutti
tra i miei amici nè tra i tuoi
noi che eravamo così uguali
ma in certe cose troppo diversi
trascuravamo i nostri ideali
inseguivamo un sogno ma poi ci siamo un pò persi
e adesso tutto bene
la vita scorre regolare
ma certe sensazioni
non potranno più tornare

Dimmi almeno buona fortuna
quando ogni tanto ci penso ancora
vorrei vederti un giorno
velocemente raccontarti di me per un’ora
e poi sentirti dire
che tra noi è speciale
noi siamo due pianeti che non si possono incontrare

Dimmi almeno buona fortuna
e che non ci sarà rancore, amore
e passeranno gli anni
ci resterà solo un ricordo elegante, la mente
ci lascerà vicini, anche se lontani
adesso non è tardi se ieri è già domani

Il sole splende adesso ognuno ha la sua vita
la sua metà del letto la cima della sua salita
il sole fa il suo dovere ci scalda e ci consola
il destino ci stupisce come un’aquila che vola
ci lascerà vicini anche se lontani
adesso sto sognando e poi mi sveglierò domani


 
 
 

Ci sarò sempre...

Post n°535 pubblicato il 30 Marzo 2011 da unagoccia1972
 

 

AMICHE

 

Ciao Amica mia, non ho voluto fare un post qualsiasi, ma ho voluto scriverti una lettera, a volte a voce si possono fraintendere le parole, a volte le parole non riescono ad esprimere quello che realmente si vuole dire e poi le parole le porta il vento, lo scritto ci ricorda le promesse fatte e ci aiuta a mantenerle.

Questo non è un periodo facile per me ma anche tu non scherzi, a volte ci si pongono tante domande alle quali non si trovano risposte, a volte ci si chiede cosa si è fatto di tanto male per meritarsi tutte le cose brutte che ci accadono, a volte ci si chiede perchè si debba così soffrire, magari si vorrebbe che le cose fossero meno complicate, magari vorremmo avere una vita più spensierata dove regna gioia e non dolore...ma spesso non è così.

Ho smesso di farmi domande ed ho provato a dare risposte, mi viene difficile, perchè a tante cose non ci sono risposte plausibili che tengano.

Tesoro, sei stata messa di fronte all'ennesima prova, ti ho fatto una promessa oggi e te la rinnovo per iscritto, non sentirti mai sola perchè sola non lo sarai, finchè avrò la forza (ed anche quando non l'avrò la troverò) mi avrai al tuo fianco ad affrontare questa dura prova che la vita per l'ennesima volta ti ha messo davanti. Stavolta forse è la prova più dura di tutte che la vita ha riservato a chi non lo meritava proprio ed a chi tu avresti sacrificato tutto pur di non doverla destinare, ma non non ci demoralizziamo vero?

Siamo donne, mamme, guerriere ed affronteremo insieme questa battaglia ...e sai quale sarà il risultato?? CHE VINCEREMO, perchè potranno piegarci....MA NON CI SPEZZERANNO MAI.

Allora piccola, rimbocchiamoci le maniche, perchè quando il gioco si fa duro..I DURI COMINCIANO A GIOCARE...

GUARDA BENE L'ORIZZONTE, VEDI.?? GUARDA BENE...DIETRO A QUESTA NOTTE BUIA USCIRA' UNO SPLENDIDA ALBA E LA VEDREMO INSIEME!!!

TI VOGLIO UN MONDO DI BENE!!!

 

alba

 
 
 

Intanto il tempo passa...

Post n°534 pubblicato il 30 Marzo 2011 da unagoccia1972
 

 

io

 

Sono passati già sei mesi da quando non ci sei più...sei mesi da quel maledettissimo giorno...sei mesi dall'ultima volta che ti ho potuto stringere con tutte le mie forze, sei mesi dal nostro ultimo abbraccio anche se era solo il mio.

Se chiudo gli occhi riesco a sentire la tua voce, la tua risata, i tuoi versi per farmi ridere, ma risento anche la tua ultima telefonata, le tue lacrime, le tue domande...le mie risposte, se chiudo gli occhi riesco a ricordare anche le ultime parole che ti ho detto..."ci sentiamo più tardi, ora sono al lavoro"...e poi guardare il cellulare e chiedermi come mai non mi avevi richiamato...poi vedere le lacrime di mio marito che non sapevano come dirmi che tu non c'eri più...il mio urlo soffocato...il mio mettermi in ginocchio su quell'asfalto duro svuotata di tutto continuando a gridare che non era possibile...

Anche ora a distanza di mesi dico continuamente che non è possibile, anche ora non riesco a crederci, ma poi la tua mancanza ed il dolore mi ricordano che invece è tutto vero, il dolore è insopportabile, straziante a volte, inconsolabile.

Mi mancano tutti in nostri gesti quotidiani, il nostro commentare il mondo, i nostri gesti di scaramanzia, il dirci quanto ci volevamo bene...mi manchi tu, il tuo essere, il tuo completarci a vicenda, il nostro confrontarsi, il nostro prenderci in giro.

Ti sei portato via con te una parte di me, ti sei portato via la mia infanzia, la mia spensieratezza e la mia voglia di vivere, la mia voglia di fare..

Spero solamente che esista davvero un altro mondo, spero solamente di riavere la possibilità di dirti nuovamente quanto ti voglio bene e quanto tu sia importante per me...non riesco a stare senza te...mi manca una parte di me...Notte bell'anima...

 

te

 
 
 

Grazie Mela!!!

Post n°533 pubblicato il 17 Marzo 2011 da unagoccia1972
 

 

"Per Sabrina. Capisci perche' ho aspettato tanto???? Per una Gold Director ci andava qualcosa di piu'. :)"

MELACAR


Parole stupende, video meraviglioso..

stai diventando una grande mela

 

Francoise Hardy - Amitie.

 

L'amicizia

Molti amici miei sono venuti dalle nuvole
Con il sole e la pioggia come unico bagaglio
Hanno creato la stagione dell'amicizia sincera
La stagione più bella delle quattro della Terra

Hanno la tenerezza dei più bei paesaggi
E la fedeltà degli uccelli di passaggio
Nei loro cuori è gravata un'infinita tenerezza
Ma a volte nei loro occhi appare la tristezza
Allora, vengono a riscaldarsi da me
E anche tu verrai

Potrai ripartire lassù nelle nuvole
E sorridere nuovamente a molti altri volti
Dare attorno a te un po' della tua tenerezza
Quando qualcuno vorrà celarti la sua tristezza

Dato che non si sa cosa la vita ci riserva
È possibile che a mia volta non sarò più nessuno
Se mi rimarrà un amico che veramente mi capirà
Dimenticherò lacrime e dolori
Allora, forse verrò da te
A riscaldare il mio cuore al tuo fuoco



 
 
 

arriva....

Post n°532 pubblicato il 06 Marzo 2011 da unagoccia1972
 

 

mani luce

 

Sono sola stasera senza di te,
mi hai lasciato da sola davanti al cielo
vienimi a prendere
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di sassi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

 
 
 

Goog Morning!!!

Post n°531 pubblicato il 06 Marzo 2011 da unagoccia1972
 

 

 

sole buongiorno

 

Buongiorno People

oggi c'è uno

sprazzo di sole,

finalmente

SI STENDEEEEEEEE

 

PANNI STESI ANOMALI

 
 
 

CKO1974 - OPERA D'ARTE INCOMPIUTA...

antonio

 

 

grazie per la visita

 

ULTIME VISITE AL BLOG

sergintsaxs.1manu.ragva.lovecchiomizio59s27rasputin1964ilcavaliere_1970unagoccia1972barbara.bdholiday01robybrugnoliSpitamarosamaria.dicola84foti_giuseppina
 

.!.


Motori ricerca

 

net parade

 

SOTTOSCRIVI LA MIA VIDEOGALLERY

videogallery

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963