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HO SMESSO DI PREGARE...giù

Post n°3550 pubblicato il 20 Ottobre 2017 da giumor54

Ho smesso di pregare

innanzi ad un altare,

ovunque io mi trovi

osservo il mondo

e vedo lui,

la sua grandezza si manifesta

in tutto ciò che respira

vive e si muove,

che sia cielo o terra

non ha importanza alcuna,

quello è il mio altare.

Ho smesso di pregare

chi non merita il mio pensiero,

il mondo è qui intorno a me,

basta volerlo,

ovunque mi son girato,

ovunque l'occhio si è posato,

ricordi si sono riaccesi

e dolci profumi hanno invaso

la mente e il cuore mio,

ma la realtà era ben altra,

innanzi a me,

stille amare si sono accavallate

fino a giungere le labbra,

non le ho asciugate come facevo da bambino,

macchiando la manica,

mano compresa,

ho dissetato la sete della vergogna,

mista alla rabbia per ciò che respiravo,

ho innaffiato il desio di riportare

i colori e i profumi della vita in ogni angolo

che mi appartiene.

Lungo un respiro ha ricolmato mente e cuore,

Ignudo al sole dai piè del dì

fino al tramonto e oltre sono andato,

svanito al mondo conosciuto,

mi sono immerso nel mio paradiso.

Ho smesso di pregare l'uomo

che crede d'essere un Dio,

chiunque tu sia,

qualunque sia il tuo sesso

non ha importanza alcuna,

sono il regista, il produttore, l'attore

e la comparsa del mio film,

decido io come e quando vado di scena,

decido io se è tutto da rifare

e quando girare la nuova,

decido io se tu possa far parte di questo film,

firmerò io se tu possa respirare

e sorridere con me le più belle scene d'amore,

asciugarmi le lacrime di gioia e io le tue.

il tempo degli inganni e delle falsità è terminato,

il teatro si rinnova e i gradini per giungere ad esso

non scricchiolano più.

Quando si accenderanno le luci non voglio applausi,

il mondo ne è ricolmo già,

voglio un tramonto rosso e un alba nuova,

lo sguardo di un animale che attende una carezza,

donandoti la dolcezza dei suoi occhi,

il canto degli alati, di anitre selvatiche felici di

sguazzare

nell'acqua che gli hai fatto trovare in queste torride

giornate,

gli occhioni di un felino nero, verdi come il mare,

quando la tempesta chiama ad essa,

questo è il mio paradiso e questo è il mio film,

tutto il resto sono tele,

dipinti che io stesso ho realizzato,

usando i colori della fantasia,

sospesi alle pareti del cuore

di questa grande mostra della mia vita.

Giuseppe Morelli

Giù 16/06/201705.32

Opera scritta di G.Morelli

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