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Parola turn'indrè

Post n°547 pubblicato il 26 Novembre 2017 da Zero.elevato.a.Zero
 

Nescit vox missa reverti
(Orazio, Ars poetica: epistola ai Pisoni)

Foglie

L’Autunno porta intrinseca una lieve malinconia, a volte di fronte all’arrivo freddo della Tramontana, che ha un sapore del tutto invernale, la testa si gira a cercare le immagini del tempo passato, verso il ricordo delle torride bonacce d’Agosto. Oggi mi inviti a questo tema difficile per me da trattare che è il rimorso per azioni compiute o anche solo di parole pronunciate. Credo che, come in altre conversazioni, i nostri accenti siano diversi ed è questa policromia della vita che compone una tavolozza meravigliosa, viviamo forse tonalità diverse, casomai ce ne fosse bisogno ti racconto ancora una volta la mia.
Non voglio certo affermare di non avere mai fatto cose sbagliate, pronunciate parole delle quali mi sono pentito, è il senso del rimpianto, però, che mi appartiene poco, forse in modo sconsiderato. Come ho avuto modo di scrivere qui in molte occasioni trovo magnifico il “manifesto” di vita del violinista Jones, quello che dorme sulla collina di fronte al fiume Spoon, lui che conclude il suo epitaffio di libertà e musica con una frase edificante: “Finii coi miei quaranta acri; finii col mio violino sgangherato - una risata rauca, e mille ricordi, ma non un singolo rimpianto”. È un pensiero poetico e ideale, eppure cerco di fare in modo che ogni azione lontana dalla rotta preferita, ogni scarroccio o deviazione volontaria, sia un errore benevolo, del quale essere felice perché alla fino mi ha portato a queste coordinate delle quali non sono scontento e per le quali ringrazio la vita.
Mi hanno insegnato e trasmesso la virtù della promessa: è un valore talmente alto e nobile che siede accanto al pensiero di Confucio quando dice: “Se vuoi essere sincero non promettere mai”; l’essere umano è imperfetto e io non costituisco certo eccezione, anzi. Credo però che alla fine contino l’intenzione e la sincerità nelle nostre azioni, anche in quelle che non riescono a mantenere l’espressione perfetta della nostra volontà. Ai miei figli non ho mai nascosto le mie imperfezioni, che si possono chiamare anche difetti, il modello che ho imparato è quello di due genitori umani con le loro luci e le proprie ombre, altrettanto non potevo che mostrare di me, con la speranza che possano credermi quando dico di essere sincero, soprattutto quando non la penso come loro, ma cerco di trasmettere esperienza e sempre, possibilmente sempre, amore.
Orazio dice che le parole non tornano indietro, sono come le foglie d’Autunno che non possono risalire sui rami, ma una foglia caduta, o un riccio che su apre una volta a terra indicano semplicemente quel mistero della irrepetibilità della vita, offrono i frutti dolci dell’Autunno  o il nutrimento per l’albero quando il tappeto frusciante con gli umori invernali diventerà humus fertile: a cosa porta il rimpiangere parole spese male o errori commessi, che non sono lezioni necessarie per ritrovare il cammino migliore?
L’Estate è conclusa ed è opportuno vivere la stagione presente, col suo vento sferzante al quale negli anni abbiamo trovato il modo di resistere.
Namastè :)


Elton John & Ray Charles - Sorry seems to be the hardest word

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Commenti al Post:
pacandrea0
pacandrea0 il 27/11/17 alle 05:10 via WEB
Grazie di essere passato da me. Mi ha attirato la tua foto così normale nel mio andare nei miei boschi. Il leggerti mi ha fatto pensare non so se con gioia o invidia. Il mio andare nella vita è assai più semplice nei pensieri. Le foglie non sono come le parole: non tagliano, non turbano sono pagine che volano col vento e una volta trasmesso il messaggio danno nuova vita. Le parole anche dolore. Buona settimana
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 28/11/17 alle 17:21 via WEB
Ci sono posti che permettono di recuperare l'armonia che una vita disordinata spariglia, non sono solo luoghi fisici ma anche il loro racconto permeato da chi questa terra migliore riesce a calpestare quotidianamente. Mi fai comprendere meglio come il dolore, soprattuto il desiderio che lo genera sono per la maggior parte stati d'animo e che la medicina a tutto questo ansito frettoloso sia da ritrovare con molta naturalezza nella semplicità. Cercherò di fare tesoro del tuo consiglio e di affidarmi a pensieri meno involuti e più diritti accarezzando le foglie rimaste impavide sui rami bassi per quello che sono, estensioni di una creatura attaccata alla vita, niente di più.
Un saluto cordialissimo :)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 29/11/17 alle 10:40 via WEB
Sono d'accordo con te, noi abbiamo l'intenzione di essere sempre sinceri però a volte pur facendo delle promesse qualcosa ci impedisce di mantenerle che non dipende dalla nostra volontà, altre sbagliamo e ce accorgiamo dopo, siamo umani imperfetti. Anch'io come te ho preso il modello dei miei genitori che ringrazierò finchè vivo e ho cercato di insegnare quello che mi sembra giusto e buono ma si sbaglia, indietro appunto non si torna, tormentarsi per il passato non serve, anche se a volte si fa, ma poi si impara che quegli sbagli devono essere sempre il deterrente a non farci fare più gli stessi sbagli e a cercare di migliorarci continuamente. Buona giornata.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 30/11/17 alle 07:06 via WEB
Ho scritto molte volte su queste pagine l’elogio della imperfezione, lo replico convinto che se fossimo tutti privi di difetti saremmo assolutamente omologati, senza meraviglia, senza spazio per crescere, invece possiamo inciampare ancora con il gusto e la determinazione a rialzarci. Saremmo probabilmente luce perfetta, mai un rimorso e mai un rimpianto, ma le pietre preziose che ammiriamo tanto sono uniche proprio per i difetti presenti nel loro reticolo cristallino che forse impediscono un passaggio di luce purissima, ma in cambio regalano cromatismi assolutamente unici ed irriproducibili.
Ringrazio te e i tuoi pensieri colorati :)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 29/11/17 alle 14:39 via WEB
non è sempre così "facile" come scrivi. O meglio... siamo NOI (parlo per me, non per te, che da quel che leggo, sei in armonia sebbene sempre messo alla prova come tutte le creature), siamo NOI che opponiamo resistenza, forse. Mentre invece quella forza - che è la cosa più alta, dovremmo utilizzarla per fluire insieme al corso di ogni stagione, dei suoi ricorsi, di ciò che OGGI siamo, con le esperienze, le scelte, gli sbagli, e le consapevolezze. Grazie. Non è scritto proprio bene, perché ho perso un poco la mano, diciamo così. Namastè e complimenti per la scelta del brano stupendo.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 30/11/17 alle 07:07 via WEB
Spesso su queste righe dal fondo volutamente scuro lascio pensieri che mi siano di sprone, sono come tutti alla perenne ricerca del cammino migliore, del passo corretto. L’armonia che vivo è fatta di attimi brevissimi nel corso delle ore che si sgranano, e di queste faville mi accontento, cercando per quanto possibile, il modo di evocarne ancora. Tento per come riesco di evitare il rimpianto, semmai di farlo diventare, dato che non sono poeta come Yeats capace di trarne visioni delicate, almeno un racconto. Ho scritto spesso lungo questo fiume di parole dei miei difetti, perché spero, dando loro un nome ed una immagine più nitida, di trovare se non un rimedio definitivo, almeno un palliativo al dolore o al rimorso che possono viceversa procurare.
Il mare mi ha insegnato che esistono correnti invisibili capaci di rallentare molto la barca, vanno comprese anche se gli occhi non le riescono a vedere, vanno assecondate, magari cambiando strada per riuscire comunque a giungere alla meta, ed anche questo volgere la prua diversamente dalle intenzioni personali io credo sia a modo suo un piccolo esempio di ricerca d’armonia.
Questo brano è tratto dalle ultime incisioni di The Genius, nel suo “Genius Loves Company”, a me piacciono moltissimo i duetti, non sono una somma ma un elevamento a potenza dei talenti che li interpretano, sono felice che tu lo abbia apprezzato assieme a me.
Auguri di molti sorrisi e tante stelle :)
 
lightdew
lightdew il 29/11/17 alle 16:55 via WEB
Beato e saggio. Io non posso dire altrettanto. Io vorrei ripercorrere ancora lo stesso percorso di vita, con l'esperienza e la capacità che ho ora per poter ridire mille frasi in maniera più completa e corretta. Beato, sereno e saggio. Io non sono sempre stata così. A tuo dire non avrai mai avuto bisogno di chiedere scusa, cosa che io faccio quotidianamente più e più volte. Ciao Max ;)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 30/11/17 alle 07:07 via WEB
Ancora una volta sei tornata in cantina a cercare il piedistallo di marmo e dopo la greve fatica di rimetterlo in pristino mi ci hai appollaiato sopra, eppure ci conosciamo da tempo. Ricordati che il marmo con il quale affidiamo ai secoli l’esaltazione è freddo e ben poco umano. Io poi mi sento scomodo con i piccioni sulla testa che completano la loro digestione.
Ragioniamo assieme: se ciascuno potesse tornare indietro nel tempo per correggere o anche solo evitare sbagli commessi, parole pronunciate che hanno provocato dolore, saremmo persone ignare dell’errore, qualcosa di molto vicino al delirio di onnipotenza. Io come te e come tutti ho preso in mano le mie cantonate, ho fatto memoria dei lividi e delle cicatrici e spesso (come succede anche con la spada che è un modo semplificato di capire la mia vita) li ho commessi di nuovo, allo stesso modo, con grave sconcerto personale.
Non credo di essere così arrogante da non capire la preziosa necessità di esprimere delle scuse, rifletti solo sul brano che ho scelto e che rappresenta la fatica di pronunciarle quelle parole come viatico per ottenere indulgenza e possibilmente perdono: lo stesso che chiedo a te per non essere stato capace di raccontarmi per quello che sono: pieno di scorci bui che le lunghe notti di questi giorni fanno spesso incontrare.
Buon Natale :)
 
   
lightdew
lightdew il 30/11/17 alle 16:16 via WEB
Sorrido e ripenso al marmo. C'è chi ci sta bene e chi ci scivola sopra rischiando di spaccarsi la schiena...ora che ti sei reso più umano, ti chiedo come dono di Natale, di raccontarmi almeno una delle volte nelle quali hai chiesto scusa (e forse è un chiedere al genere più che al mio amico). Prima o poi, inseriscilo in un quarto mensile...;*
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 30/11/17 alle 18:24 via WEB
Tra gli sport preferiti che ora non pratico più c’è senz’altro la pallacanestro, ho a casa anche qualche trofeo di latta come quello dell’Università con una storica finale Ingegneria / Medicina e poi ancora Alma Mater Bologna / La statale Milano.
Ho giocato con molto più gusto per il mio livello tecnico nei tornei amatoriali dalla UISP a quello delle Parrocchie, dove i campetti che oggi si chiamano Play Ground erano assai più affollati dai giovani abituati a stare fuori casa appena finiti i compiti di scuola.
È capitato in una partita di queste, in un torneo di livello più che amatoriale, che al termine di un primo tempo deludente (il nostro motto era comunque: “facciamo tenerezza”) abbia apostrofato un mio compagno di squadra che non seguiva mai lo schema chiamato e si inventava posizioni tali da inceppare il pur semplice meccanismo del giro palla. La partita è terminata con molta tensione e sguardi girati per non incontrarsi. La notte l’ho passata col malumore perché ragionando a freddo cosa conta una partita rispetto ad un’amicizia? Eppure l’orgoglio mi faceva sentire giustificato perché era stato lui a non rispettare l’organizzazione di squadra… insomma la mattina dopo sono andato a trovarlo nel locale dove lavorava (altro vizio estivo ormai scomparso tra le giovani leve) e gli ho chiesto scusa. Non ricordo a distanza di tempo se quella partita l’avessimo vinta o persa, in fondo era solo una partita qualunque. Lui lo incontro ancora, fa l’avvocato e ha continuato a giocare per più tempo di me, ci ripromettiamo sempre di trovare un canestro e fare due tiri assieme e così sarà piacendo al destino, magari la prossima estate.
Siamo ancora a Novembre per la tredicesima bisogna aspettare il prossimo mese, che inizia domani :)
 
     
lightdew
lightdew il 02/12/17 alle 18:32 via WEB
:-)
grazie
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 04/12/17 alle 09:09 via WEB
:)
 
surfinia60
surfinia60 il 01/12/17 alle 16:28 via WEB
Bella l'atmosfera di questa canzone. La amo in tutte le sue versioni. Sa di malinconia, di rimpianti, di cose dette e fatte sulle quali si vorrebbe tornare indietro, ma non si puo'. Il sapore dolce amaro delle cose perdute, parafrasando qualche vecchia canzone. L'autunno è la stagione che mi somiglia di più. Piacere di averti letto
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/12/17 alle 17:58 via WEB
Ho gettato un ciottolo in un ruscello
E ho guardato le onde allargarsi e scomparire
E non facevano alcun suono
E le foglie che erano verdi, divengono marroni
E appassiscono nel vento
E ti si frantumano in mano

(Simon & Garfunkel - Leaves That Are Green)

Il sapore dolce amaro è proprio dell’Autunno, la mia stagione preferita che molte volte ho celebrato su queste pagine. Stante il fatto che molte visioni d'Autunno per me sono dolcissime, approfondisco una visione sulla parola “amaro” che deriva da quella lingua madre che è il sanscrito, con il significato di: ciò che stringe fortemente. Non è solo il palato al contatto di questo sapore di contrasto al dolce, è una contrazione generale a tutte le esperienze difficili di sofferenza che per estensione sono definite amare… eppure una bevanda dolce aumenta la sete, niente come quelle amare invece la tolgono e lasciano con il tempo un sapore particolare, a suo modo gradevole, come una tazza di Thè.
Ricambio il tuo saluto con lo stesso piacere e con molta gratitudine per le tue parole :)
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 02/12/17 alle 00:11 via WEB
Confesso che prevalentemente l'autunno mi riempi di malinconie, ma ci sono giorni in cui i suoi colori mi affascinano, le sue atmosfere mi ammaliano. Buona serata.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 04/12/17 alle 09:08 via WEB
Credo sia proprio questa malinconia che ce lo fa amare tanto, ogni lato luminoso vuole un corrispettivo più scuro con meno dettagli e proprio per questo molte sfumature. Al verde prorompente della Primavera contrapponiamo l’Autunno rutilante, ed il rosso è un colore più vicino del verde all’essere umano.
Ti ringrazio per i tuoi pensieri e ti do il benvenuto tra queste righe :)
 
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 04/12/17 alle 12:28 via WEB
Stagione malinconica, tra colori caldi, cuore freddo e il calpestio di foglie morte.... Ormai Dicembre ha fatto capolino. Buon vento, Grace :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 14/12/17 alle 11:04 via WEB
Strano vento in questi giorni, tra raffiche potenti ma di Scirocco e la Tramontana che non riesce ad essere regina come vorrebbe. Sono cambiamenti visibili di una natura che ha modificato i suoi ritmi e così, anche se molto riluttante, devo fare anche io che vorrei sempre un giorno di 24 ore, il Maestrale al mattino… e invece
Buon Natale :)
 
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