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Gracias a las olas

Post n°504 pubblicato il 28 Novembre 2015 da Zero.elevato.a.Zero
 

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me ha dado la risa y me ha dado el llanto
Así yo distingo dicha de quebranto
Los dos materiales que forman mi canto
Y el canto de ustedes, que es el mismo canto
Y el canto de todos, que es mi propio canto
(Violetta Parra)

Arcobaleno

 

Mi sono chiesto, o a volte mi sento chiedere, come mai scrivo sempre meno sul blog.
La risposta è semplice e quindi per me difficile da esprimere. Rileggo spesso le vecchie righe e mi accorgo di avere replicato molte volte la narrazione di emozioni e sensazioni, con cadenza quasi sempre stagionale o periodica. Vorrei quindi, negli stretti limiti delle mie capacità, offrire pensieri nuovi, che sempre più raramente scopro, in quanto le sensazioni che agitano la mia mente sono come mattoni posati su altri mattoni ormai desueti e acquisiti.
Cosa posso raccontare oggi di nuovo?
Poco o niente, eppure sento il desiderio di condividere questo splendido filmato di Pablo Apiolazza edito in occasione della premiazione della Barcolana, quindi di pochi giorni fa.
Dopo averlo visto e rivisto come catturato da una forza magnetica, comprendo che contiene molte cose che mi hanno emozionato profondamente: la prima è stata sentire chiamare il mare “l’Elemento”, come fa sempre il mio amico Kohai; con la velocità del pensiero, che è poi quella della luce, ho pensato al regalo immenso che la vita concede a chi naviga il mare come se fosse un gioco, con lo stesso sguardo ilare dei delfini che danzano curiosi mentre la tua barca solca le onde. Come i delfini, attraversare il mare assieme regala un momento raro di profonda amicizia e di reciproca comprensione, è una medicina che guarisce quella malinconia del tutto umana alla quale diamo il nome di solitudine.
Ancora, il filmato parla di una regata a me molto cara: la coppa d’Autunno di Trieste, nota al mondo più semplicemente come Barcolana, ne ho raccontato la mia visione molte volte su queste pagine. È una corsa diversa da ogni altra competizione velica, in modo particolare per me, soprattutto per lo spirito perfettamente marinaio del popolo triestino che l’ha resa tanto speciale ed accogliente, per tale motivo è la più popolata. Lo stesso spirito che amici giuliani profondono nei miei confronti, tanto che la breve inquadratura del Faro della Vittoria, visto dal mare come anche io sono abituato a fare, mi ha condotto a ripensare a loro ed al senso di una casa calda come la mia, sempre aperta per me appena al di là di questo piccolo mare.
Infine ci sono i pensieri di grandi personaggi di mare, donne e uomini che trovano il coraggio di affondare le mani nel proprio cuore per esternare parole così vicine al mio sentire da permettermi di comprendere, oggi che il maestrale canta questa sinfonia del tutto invernale che tiene lontani "dalll'Elemento", che anche io, navigante della domenica, ho avuto il privilegio di ascoltare la suadente voce delle onde invitarmi, ed anch’io, anche se per poche frazioni della mia vita, sono sprofondato nello stesso abbraccio salato; in questi grandi campioni che guardo dal basso del mio poco saper navigare ed ai quali ho chiesto con trepidazione un autografo sul molo Audace, scopro una corrispondenza di senzazioni e ricordi del tutto in armonia con quelli ai quali altrimenti non saprei dare voce; loro sanno sintetizzarli in espressioni perfette che sottoscrivo sillaba per sillaba. É questo il mio fraseggio odierno, un racconto non mio, ma che potrebbe esserlo per la meraviglia di scoprirmi parte di un universo di simili.
Oggi è così: il vento fischia severo e ci si china per camminare sul molo, ma è un inchino reverente che, come succede in isole dall’altra parte del mondo, significa con gesto naturale: gratitudine.
Grazie al mare ed al suo abbraccio di salsedine e amicizia, Gracias a las olas!

The Race before the Race - Pablo Apiolazza

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Commenti al Post:
norma3330
norma3330 il 01/12/15 alle 11:28 via WEB
"Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito." Con queste parole di Antoine de Saint-Exupéry Ti lascio il mio saluto e un sorriso :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 02/12/15 alle 17:43 via WEB
Hai ragione, ed ha ragione anche l’aviatore di Lione, non conosco nessuno che abbia solcato il mare facendo tutto da sé, la barca, le vele, gli struumenti… per quanto la navigazione possa essere in solitario questo viaggio è dipeso anche dall’opera di altri che sono presenti nei pensieri del marinaio durante tutta la traversata. Lo sono alla pari i ricordi che questo porta nel cuore e che lo fanno sempre e comunque sentire parte di una terra alla quale prima o poi ritornare.
Col pensiero rivolto all’ultimo volo di Saint-Exupery e come sempre alla musica ti propongo l’ascolto di questo pezzo di De Gregori a lui dedicato.
Grazie di cuore dei tuoi pensieri e Buon Vento!
 
lightdew
lightdew il 02/12/15 alle 12:29 via WEB
cosa sarebbe la vita senza il calore della condivisione? il mare lo sa.. di fronte al mare noi affidiamo i nostri pensieri, e di fronte a lui, siamo sempre soli, anche se in buona e amata compagnia. Il mare lo sa..
Immaginie musica
 
 
lightdew
lightdew il 02/12/15 alle 12:29 via WEB
e musica...:-)))
https://www.youtube.com/watch?v=6afNXjPrqDg
 
   
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 02/12/15 alle 17:46 via WEB
Ti ringrazio molto per questa ulteriore prova del talento canoro e marinaro del popolo triestino :)
Senza evocare i Karnokkorok, pesco tra i ricordi che si sono fatti musica e ti saluto con un sorriso salato.
Godspeed!
 
     
lightdew
lightdew il 03/12/15 alle 09:12 via WEB
ohhhh...e pensare che qualcuno se l'è persa a star dietro a calici e pietanze...mannaggia che colpo al cuore...pensa che uno di quei brava all'inizio del suo arrivo, è sicuramente il mio! mi sono riconosciuta..;)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 02/12/15 alle 17:44 via WEB
Solo un apparente paradosso quello del mare che, non essendo calpestabile, sia un elemento di divisione. La conoscenza anche superficiale della gente di mare permette di capire che si crea un vincolo comune, un’appartenenza di chi, sentendosi piccolo contro le forze smisurate della natura, istintivamente solidarizza e fraternizza per unire le forze. Chi osa vince. Cito un detto molto famoso: “Pochi sono coloro che possono dare del tu al mare, e quei pochi non lo fanno”. Forse per questo sono molto grato a una schiera di persone prima sconosciute che mi hanno regalato un consiglio, un parere, anche solo un sguardo complice di intesa ogni volta che ho galleggiato sull’acqua salata. Allo stesso modo sono grato a te ed ai tuoi pensieri benevolenti.
 
   
lightdew
lightdew il 03/12/15 alle 09:12 via WEB
;*
 
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