« Alle onde di marzo | Forse la spada? » |
Post n°402 pubblicato il 10 Marzo 2012 da Zero.elevato.a.Zero
Con il vizio che ho di tornare a leggere quello che ho scritto, con il gusto che provo nel cercare regole e ritmi, ho coscienza di essere terribilmente abitudinario, al punto di toccare, a seconda del volgere della stagione, più o meno gli stessi temi. |
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Del tutto ignari della nostra esistenza voi navigate nei cieli aperti dei nostri limiti, e delle nostre squallide ferite voi fate un balsamo per le labbra di Dio.
Non vi è da parte nostra conoscenza degli angeli, né gli angeli conosceranno mai il nostro martirio, ma c'è una linea di infelicità come di un uragano che separa noi dalla vostra siepe.
Voi entrate nell'uragano dell'universo come coloro che si gettano nell'inferno e trovano il tremolo sospiro di chi sta per morire e di chi sta per nascere.
Alda Merini, da "La carne degli angeli"
tra la rugiada curvarsi,
Cogliere e volar via con un sorriso:
crescon per loro i fiori?
Angeli vedi quando il sole infuria
tra le sabbie roventi,
cogliere e volar via con un sospiro:
ed i fiori avvizziti con sé portano.
(Emily Dickinson)