Da zer0 a me

Zio Frac


Credo che la passione non possa trovare parole adeguate per essere descritta: la si vive intensa, profonda, sfavillante come una luce calda che penetra dentro il cuore e che per questo fa perdere l’autocontrollo. Si grida, si canta, si esulta, ci si abbraccia e si piangono assieme lacrime di gioia.Anche quella che al profano può sembrare una corsa di cavalli, una corsa che resiste a cinque secoli di storia, consuma in poco più di tre minuti, anni di attesa, trepidazione speranze e vaticini.
La Nobile Contrada dell’Oca, alla quale appartiene il mio spirito, ieri ha vendicato sul Campo anni di soprusi, di lunghe attese per squalifica, di impazienza, con un riscatto ideale che la vede vincere lasciando al posto più ignominioso, il secondo, la rivale di sempre: un Palio perfetto.Il Palio è pura magia, sfugge a qualsiasi legge razionale qui vince solo, come vuole la tradizione, chi è benedetto dalla Sorte. Così nel drappellone campeggiava un solo cavallo scosso (senza fantino), scuro, rampante. Così l’ultimo sbandieratore ha lanciato più alti i colori bianco rosso e verde, mentre il mostravento sulla torre del Mangia indicava Fontebranda favorendone i colori amici.Inevitabile quindi che nonostante la partenza formidabile di Tittia per la Giraffa, il fantino dei record, questi si infrangesse alla curva del Casato, e così anche Scompiglio con i colori della Pantera, avanti di mezzo giro si è visto scivolare sul tufo in dirittura di arrivo. Non sono i fantini che vincono il Palio, ma i cavalli, per questo Zio Frac con i colori dell’Oca, senza fantino, ha esploso la sua potenza stretto l’odiata rivale costringendo il fantino Carburo su Tabacco a rovinare al suolo, regalando la gioia più bella e inattesa di sempre.E adesso con il ciuccio in bocca è festa :)L'Oca canta il suo innno