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Equinozio d'Autunno 2017

Post n°540 pubblicato il 21 Settembre 2017 da Zero.elevato.a.Zero
 
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Oἶον τὸ γλυχὺμαλον ἐρεύθεται ἄχρῳ ἐπ' ὔσδῳ
ἄχρον ἐπ' ἄχροτάτῳ λελάθοντο δὲ μαλοδρόπηεϛ·
οὐ μὰν ἐχλελάθοντ', ἀλλ' οὐχ ἐδύναντ' ἐπὶχεσθαι
(Saffo frammento 105a)

parco XXV Aprile

Equinozio: questo avvenimento ha sempre rappresentato fin fai tempi più remoti il momento di perfetto equilibrio tra le forze di luce e tenebra. Per molti popoli, così anche per me, l'Equinozio d'Autunno diventa un vero e proprio capodanno: un passaggio, un tempo per la meditazione interiore, quando il velo tra ciò che la luce mostra e ciò che il buio nasconde, si assottiglia sin quasi a scomparire. Nella memoria di queste antiche popolazioni tra le terre celtiche e quelle britanne l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino alla sua liberazione per mano di Culhwch, cugino di Re Artù. Avendo soggiornato ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre.
Il suo rapimento ha un equivalente greco nel mito di Persefone. Con mirabile analogia infatti nell'antica Ellenia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, che rievocavano appunto il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra capace di regolare i cicli vitali della terra; trascinata negli inferi dal dio Ade che ne fece la sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e delle piante e sterile la terra.
Ad ogni Autunno è il sacrificio del dio / dea che, dopo le gioie e glorie amorose della Primavera e dell'Estate, che concedono con energia fertile i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a sparire, declinando nel buio della Terra, intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero. 
Nella tradizione druidica l'Equinozio d'Autunno veniva chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell'Acqua). Esso rappresentava la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l'inizio. Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all'Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l'Inverno sarà di nuovo tra di noi, con un maglione rosso, una tazza calda di The e onde più lunghe sul mare, capace di colori bellissimi che l'Estate non conosce.


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